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Il diritto di superficie fotovoltaico, perché conviene

Se l’azienda dispone di terreno o un tetto inutilizzato, essi possono essere sfruttati per l’installazione di impianti fotovoltaici. Questa possibilità può rappresentare una proficua fonte di reddito: gli imprenditori, infatti, possono optare per la cessione o l’acquisto del diritto di superficie per l’installazione di un impianto fotovoltaico: rappresenta una soluzione conveniente sia per investitori che per i proprietari di tetti o terreni. Vediamo nello specifico in cosa consiste, come funziona e quali sono i vantaggi del diritto di superficie fotovoltaico.

Cosa è il diritto di superficie fotovoltaico

Il diritto di superficie è un titolo che dà diritto a realizzare un’impianto fotovoltaico su un’area senza essere proprietario della superficie stessa. Le regole e i campi di applicazione sono definiti direttamente dagli articoli 952-956 del Codice civile, in base al quale “il proprietario può costituire il diritto di fare e mantenere al di sopra del suolo una costruzione a favore di altri, che ne acquista la proprietà”. 

Chi ha disponibilità di superfici adatte al fotovoltaico, come lastrici solari, il tetto di un magazzino o un terreno, ma non vuole installare o gestire un impianto di produzione di energia pulita per la propria azienda, può cedere i diritti di superficie, mettendo a reddito un’area altrimenti improduttiva e quindi vendere privatamente l’energia prodotta. Essa può essere venduta direttamente ad un singolo soggetto in loco, oppure alla rete elettrica nazionale.

Nel caso degli impianti fotovoltaici il titolo è nella gran parte dei casi concesso per un periodo di 20-25 anni, corrispondente alla vita utile di un impianto fotovoltaico. Una volta scaduto, il proprietario del tetto, del lastrico solare o del terreno, può riscattare l’impianto e beneficiare della vita residua dell’impianto.

Nel caso in cui il terreno sia di proprietà di una persona fisica, all’operazione non va applicata l’IVA, mentre per quanto riguarda le altre imposte indirette è necessario conoscere il modo in cui il suolo è accatastato. Può essere infatti un terreno agricolo o meno, poiché come chiarito dal’art. 12, co. 7 del D.lgs. 29/2003 n. 387 gli impianti fotovoltaici possono anche essere realizzati su terreni agricoli rendendo quindi non necessaria l’edificabilità.

Vantaggi diritto di superficie

Per chi acquisisce la titolarità dell’area, il vantaggio è la disponibilità di un’area in cui realizzare l’impianto fotovoltaico, senza essere proprietario della superficie stessa. Il titolare dell’impianto fotovoltaico può quindi essere proprietario dell’impianto senza essere proprietario del suolo o del tetto su cui è installato.

Chi acquista il diritto dovrà riconoscere una forma di pagamento al cedente (proprietario), che sia in energia o in denaro.

Per chi cede i diritti il vantaggio è quello di “mettere a reddito” una superficie disponibile, tipo un lastrico solare, per l’installazione di un impianto fotovoltaico senza farsi carico del finanziamento e della realizzazione dell’impianto. Non solo: il vantaggio può essere l’acquisto diretto di energia dal produttore, ad un prezzo conveniente.

Incentivo decreto FER

Grazie al decreto FER, gli impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 20 kW, installati su edifici che non sorgono su terreni agricoli, ma in città o zona industriale.

Per questo tipo di fotovoltaico gli incentivi sono davvero utili. Il decreto FER, infatti, ha stabilito che chi installa il fotovoltaico aziendale guadagnerà:

  • 0,11 €/kWh fino a 100 kW immessi;
  • 0,09 €/kWh fino a 1 MW immesso;
  • 0,07 €/kWh oltre 1 MW immesso.

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