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Inverter fotovoltaico a blockchain: ABB ne testa le potenzialità

La Blockchain è interessante anche per il mondo del fotovoltaico e ABB, leader mondiale nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, ne sperimenta le potenzialità.

Andiamo con ordine e spieghiamo, in poche parole cos’è la blockchain.

Con il termine Blockchain ci si riferisce di una sorta di registro digitale nel quale vengono archiviati in modo sicuro, verificabile e permanente, transazioni che avvengono tra due utenti appartenenti a una stessa rete. Quindi la blockchain opera come fosse un notaio per “vidimare” ad esempio un contratto o, altro esempio, certificare una transazione, rendere sicuri e non alterabili documenti, atti, ecc.

I dati relativi agli scambi sono salvati all’interno di blocchi crittografici (block), collegati in maniera gerarchica l’uno all’altro, come una catena (chain). Si viene così a creare un’infinita catena di blocchi di dati (da qui il nome blockchain) che consente di risalire e verificare tutte le transazioni mai fatte. La funzione primaria di una blockchain è, dunque, di certificare transazioni tra persone. Le principali caratteristiche della tecnologia blockchain sono:

  • immutabilità del registro
  • tracciabilità delle transazioni
  • alto livello di sicurezza basato su tecniche crittograficheEcco in un’infografica come funziona concretamente la blockchain in caso di trasferimento di fondi:

infografica blockchain

Blockchain pubbliche e blockchain private: la blockchain nasce come registro pubblico per effettuare le transazioni ma nel corso del tempo questa tecnologia è riuscita a entrare sempre di più all’interno di sistemi più o meno chiusi, dando origine alle blockchain private, ovvero che richiedono una specifica autorizzazione per accedervi.

La Blockchain è assolutamente sicura. Di fatto, una volta che una transazione viene certificata e salvata all’interno di uno dei blocchi della catena non può più essere modificata né manomessa.

La Blockchain nel mondo delle rinnovabili

Per via di queste caratteristiche, il mondo dell’energia ha oramai aperto le braccia alla blockchain, per via di questa capacità di archiviare le transizioni in maniera sicura e affidabile.

A sperimentare le potenzialità di questo registro digitale condiviso la multinazionale svizzero svedese ABB che ha recentemente lanciato un progetto per testare le potenzialità della “catena a blocchi” nella compravendita dell’energia direttamente attraverso l’inverter fotovoltaico. Per ottenere ciò, ABB integrerà le sue soluzioni digitali e il suo portafoglio di inverter fotovoltaici con la tecnologia blockchain.

La blockchain permette di decentrare il modo in cui le transazioni vengono effettuate e gestite adottando un approccio da utente a utente, sicuro e affidabile, che riduce la complessità e i costi per i clienti. La tecnologia dovrebbe anche garantire un’elevata efficienza per consumatori e fornitori, consentendo un’esecuzione rapida ed automatica dei pagamenti per la manutenzione e altri servizi.

Il progetto di ABB dovrà dimostrare come gli inverter fotovoltaici “a blockchain” e con funzionalità digitali integrate, possano potenzialmente consentire a utility, aggregatori e cooperative di energia di ridurre sia il Capex (da CAPital EXpenditure, cioè le spese in conto capitale) che l’OPEX dal termine inglese OPerating EXpense, ovvero spesa operativa).

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